Monza, 02 maggio 2023
In memoria della dottoressa Barbara Capovani.
Il nostro SSN, carente di finanziamento adeguato, sta trascinandoci verso una insufficiente cura e presa in carico delle problematiche sanitarie dei nostri concittadini minando quel fondamentale diritto dell’individuo che è la tutela della salute.
Una “buona cura” non si sostanzia solo attraverso la corretta diagnosi e la corretta terapia farmacologica, ma elemento essenziale della “buona cura” è l’assistenza ottimale che non può essere fornita solo da buoni medici o buoni infermieri ma si concretizza attraverso buone leggi, buone strutture, adeguato personale, giusto compenso per gli operatori.
E questo si può avere solo se la politica prende vera coscienza del valore del nostro SSN considerandolo un investimento per il futuro e non un costo da saldare a fine anno.
Quanto una cattiva assistenza può vanificare un buon intervento medico o un eccellente intervento chirurgico?! e quindi quanto può influire la mancata assistenza territoriale a sostegno dei pazienti con disabilità psichiche, ma non solo, ai fini del contenimento delle sofferenze sia dei pazienti sia della sicurezza degli operatori?
Gli operatori sanitari, e in particolare quelli dell’ambito psichiatrico, sono maggiormente esposti ad atti di violenza, anche esiziali, e pertanto meritano la maggior attenzione da parte dei decisori politici per interventi mirati al potenziamento di quella assistenza integrata che renda la nostra sanità una vera buona cura per questo tipo di fragilità.
Non possiamo affidarci solo alla professionalità, alla passione e anche alla abnegazione dei medici e psichiatri per far fronte a questo tipo di problematiche di salute, magari anche implicitamente demandando loro compiti di custodia e di controllo sociale ed esponendoli così a rischi di sicurezza, ma occorre che si apra un sereno confronto basato su concretezza e alieno da posizioni ideologiche.
Il sacrificio della dottoressa Barbara Capovani, e ancor prima quello di Paola Labriola, che oggi siamo qui a commemorare, faccia da catalizzatore per una riflessione seria su questi argomenti che tali ripetute violenze portano continuamente alla luce ma che non trovano decisiva risoluzione.
L’OMCeOMB porge le più sentite condoglianze alla famiglia di Barbara.
Carlo Maria Teruzzi
Presidente OMCeOMB