Si condivide aggiornamento del “Vademecum della cura delle persone con infezione da SARS-CoV-2 non ospedalizzate” di recente aggiornato ad opera del gruppo di lavoro della FROMCeO.

Interpretazione delle evidenze
• Qualità delle prove: Alta/moderata/bassa/molto bassa
• Forza della raccomandazione: Forte/debole


Sintesi delle modifiche al precedente documento in accordo con la circolare Ministero della Salute (0008676-26/04/2021-DGPROGS-MDS-P)
• Possibilità di utilizzo di test antigenici rapidi per ridurre la latenza diagnostica.
• Stimolazione alla mobilizzazione ed esercizio fisico precoce per quanto possibile per evitare immobilizzazione.
• Riduzione della soglia di allerta ossimetria domiciliare da 94% a 92%. Tale limite deve essere valutato caso per caso sulla base di eventuali patologie polmonari preesistenti.
• L’uso dei corticosteroidi a domicilio può essere considerato nei pazienti che presentano fattori di rischio di progressione di malattia verso forme gravi, in presenza di un peggioramento dei parametri pulsossimetrici che richieda l’ossigenoterapia e qualora non sia possibile nell’immediato il ricovero per sovraccarico delle strutture ospedaliere.
• L’utilizzo routinario delle eparine non è raccomandato nel soggetto asintomatico. Nei pazienti con COVID-19 che potrebbero essere ricoverati in ospedale ma che invece vengono gestiti al domicilio, in assenza di controindicazioni emorragiche, si considera ragionevole l’utilizzo della profilassi eparinica.
• Possibilità di indicare i soggetti con elevata probabilità di progressione clinica a malattia grave all’utilizzo precoce (preferibilmente entro le 72 ore e non oltre i 10 giorni dall’esordio sintomi) di anticorpi monoclonali.


Classificazione dei pazienti con infezione da SARS-CoV-2
• Caso accertato: soggetto con tampone nasofaringeo molecolare o antigenico positivo
• Caso sospetto: paziente con sintomatologia compatibile con infezione da SARS-CoV-2 con esito tampone non ancora effettuato o soggetto con esito tampone nasofaringeo negativo ma con elevata probabilità pre-test di infezione (i.e. contatto di soggetto con infezione accertata da SARS-CoV-2).


N.B. i test antigenici rapidi attualmente disponibili (di 3° generazione) sono dotati di una elevata specificità (circa 99%) ma sensibilità subottimale in soggetti paucisintomatici e variabile in base alla fase di malattia1–3. Pertanto, l’infezione da SARS-CoV-2 non è escludibile in caso di negatività a test antigenico rapido in condizioni di elevata probabilità pre-test.

 

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